La donna nell’antica Roma

Contributo di Claudia Bellini

L’universo femminile dell’antica Roma era alquanto vario. Vi si potevano trovare donne integerrime e dedite al marito e ai figli come Cornelia madre dei Gracchi, donne intelligenti ma mal viste come Sempronia, donne stravaganti come la matrona di Efeso, donne appassionanti come Clodia (la Lesbia di Catullo).
Molti autori latini ci hanno fornito ritratti femminili interessanti e puntuali.

Prima di descrivere una tipica donna romana, mi soffermerei su Sempronia.

Gaio Sallustio Crispo uno scrittore vissuto nel I secolo a.C., nella sua opera più importante, “La congiura di Catilina”, ci fornisce la descrizione di una congiurata molto particolare: Sempronia.
Una donna romana intenta a versare profumo.”Fra quelle c’era Sempronia che spesso aveva unito misfatti ad un’audacia virile.

Questa donna fu piuttosto fortunata sia per la classe sociale cui apparteneva, sia per il suo aspetto fisico, sia per il marito ed i figli; conosceva bene il greco e il latino, era abile nel suonare la cetra e sapeva danzare più elegantemente di quanto fosse necessario ad una donna abile e sapeva fare molte altre cose che sono gli strumenti della lussuria.

Sempre apprezzò tutte le cose eccetto il decoro e la pudicizia; tu non avresti capito facilmente che lei badava al guadagno e ancora meno alla fama; il suo desiderio era così acceso che chiedeva agli uomini più di quanto le era chiesto.

Ma spesso, prima d’ora, rispettava la promessa d’amore, aveva negato di aver ricevuto dei prestiti e si era macchiata di un delitto, la lussuria e la povertà l’avevano rovinata. Aveva però una grande intelligenza: poteva comporre poesie, far ridere sia con battute modeste, piacevoli e procaci.

Faceva molti scherzi ma aveva un fascino incredibile.”

GAIO SALLUSTIO CRISPO
“La congiura di Catilina”.

Sempronia è senza dubbio un unicum della Roma antica. Era raro trovare a Roma una donna così eclettica.
Claudia Bellini; ultimo anno del liceo classico A. da Pontedera. Pontedera.